Rettifica IVA per i Forfetari: cosa sapere per non sbagliare

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Cambiare regime fiscale è come traslocare: bisogna lasciare tutto in ordine prima di chiudere la porta e prepararsi al nuovo inizio. E nel caso della partita IVA, questo “trasloco” si chiama rettifica IVA. Vediamo insieme cosa significa, quando va fatta e come evitare sorprese.

Cos’è la Rettifica IVA e quando scatta?

Il passaggio dal regime ordinario al forfetario (o viceversa) comporta una variazione nel diritto alla detrazione dell’IVA. In pratica:

  • Se entri nel regime forfetario, non puoi più scaricare l’IVA sugli acquisti, quindi devi restituire quella già detratta su beni e servizi ancora presenti in azienda.
  • Se esci dal regime forfetario, torni a poter detrarre l’IVA sugli acquisti e puoi recuperare quella che non hai potuto scaricare negli anni precedenti.

La rettifica va fatta nella dichiarazione IVA dell’anno successivo al cambio di regime.

Come funziona la rettifica a sfavore (per chi entra nel forfetario)

Quando passi al regime forfetario, l’IVA detratta in passato su beni e servizi non ancora utilizzati va restituita. Questo vale per:

  • Beni strumentali (macchinari, attrezzature, computer, ecc.), se non sono passati più di 4 anni dall’acquisto (9 anni per gli immobili).
  • Rimanenze di magazzino, ossia i prodotti ancora invenduti al 31 dicembre dell’ultimo anno in regime ordinario.
  • Servizi non ancora utilizzati, ad esempio un leasing fatturato ma che si riferisce ad anni successivi.

Come si calcola?

  • Per i beni strumentali, si restituisce l’IVA in proporzione agli anni mancanti al quinquennio di tutela fiscale.
  • Per gli immobili, la rettifica segue la regola dei 10 anni.
  • Per rimanenze e servizi non utilizzati, si restituisce l’intera IVA detratta all’acquisto.

Come funziona la rettifica a favore (per chi esce dal forfetario)

Se invece lasci il forfetario e torni al regime ordinario, la situazione si ribalta: puoi recuperare l’IVA che non hai potuto detrarre negli anni di forfettario. Anche qui valgono le stesse regole: beni strumentali, immobili, rimanenze e servizi ancora da utilizzare possono generare un credito IVA.

quando e dove indicare la rettifica?

La rettifica va riportata nella dichiarazione IVA:

  • Se esci dal regime ordinario → Nel rigo VF70 con importo negativo (rettifica a sfavore).
  • Se esci dal forfetario → Nel rigo VF70 con importo positivo (rettifica a favore).

Se hai un saldo IVA a debito, dovrai versarlo; se invece hai un credito, puoi usarlo in compensazione o chiederne il rimborso.

Passare dal regime ordinario al forfetario (o viceversa) richiede, dunque, attenzione: la rettifica IVA è un passaggio obbligato per evitare problemi con il fisco. Meglio fare i conti con precisione, magari con l’aiuto di un esperto, per non ritrovarsi con brutte sorprese.