La digitalizzazione e la semplificazione degli adempimenti fiscali sono al centro della strategia del Ministero dell’Economia per il triennio 2025-2027. Con l’obiettivo di ridurre i costi e il tempo necessario per la compilazione delle dichiarazioni fiscali, l’Agenzia delle Entrate punta su una crescente disintermediazione, sostituendosi progressivamente agli intermediari e ai consulenti fiscali.
Un elemento chiave di questa trasformazione è l’ampliamento del sistema delle dichiarazioni precompilate, già utilizzato da dipendenti e pensionati, ma ora destinato a coinvolgere anche imprese e professionisti. L’intenzione è di rendere il Modello 730 accessibile anche ai contribuenti con redditi diversi, come autonomi senza partita IVA.
Per supportare questa evoluzione, il Ministero ha previsto un maggiore utilizzo dei documenti IVA precompilati e l’implementazione di ulteriori dati direttamente a disposizione dell’Amministrazione finanziaria. In questo modo, il contribuente avrà un quadro sempre più completo e pronto per l’invio, riducendo il ricorso a professionisti del settore.
L’introduzione massiva delle dichiarazioni precompilate porta con sé diversi benefici:
Riduzione degli errori nelle dichiarazioni, con conseguente minore evasione fiscale involontaria.
Risparmio di tempo e costi per i contribuenti, che non dovranno più necessariamente rivolgersi a intermediari.
Miglioramento della compliance fiscale, con una gestione più semplice e automatizzata degli adempimenti.
Tuttavia, questa trasformazione potrebbe avere un impatto significativo sul ruolo dei consulenti fiscali. Il Vice-Ministro dell’Economia Maurizio Leo ha recentemente suggerito ai commercialisti di orientarsi sempre più verso la consulenza strategica, piuttosto che limitarsi alla compilazione delle dichiarazioni. Un messaggio chiaro che anticipa un cambiamento radicale nella professione.
Il futuro della fiscalità italiana si muove verso una gestione più diretta da parte dell’Agenzia delle Entrate, con un ruolo sempre più marginale per gli intermediari. Se da un lato i contribuenti beneficeranno di una maggiore semplificazione, dall’altro i professionisti del settore dovranno reinventarsi, puntando su servizi ad alto valore aggiunto.
Insomma, potremmo essere di fronte a una vera rivoluzione fiscale: il fisco diventa sempre più autonomo, mentre i professionisti del settore dovranno adattarsi a un nuovo scenario in cui la consulenza specializzata sarà la chiave per restare competitivi.